7.2.09

TECNOLOGIA BOTANICO-FORESTALE = LETTERA S

Nome Botanico

Salix alba-Linn.

Nome Italiano

SALCIO BIANCO - SALCIO DA PERTICHE - SALICONE.

Nome Vernacolo

Salèz bianco - Venzèr bianco - Venz - Svenz - Venco - Vencio - Venchèr - Venco mestego.

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Salix ritiensi provenga dai vocaboli celtici sal lis (presso l'acqua), perché cresce nelle vicinanze delle acque.
Questa pianta, che cresce specialmente lungo le valli del Piave e i fondi umidi, raggiunge l'altezza di 10 a 15 metri e un diametro alla base di centimetri 30 a 40 e cresce fino all'elevatezza di metri 800 dal mare Adriatico, preferendo un terreno fresco e sostanzioso. Si propaga mediante semina e talee e giunge al massinmo suo sviluppo in 30 a 40 anni, vivendone 90 a 100.
Il legno leggero, mediocremente tenace, a fibra fina e corta, d'un colore bianco al taglio e rossiccia al midollo, è poco buono come legna da fuoco e viene adoperato in rozzi lavori, quali sarebbero tavolami d'armature per stalle, porcili ed anche zoccoli.
La scorza serve in Germania pella concia delle pelli e mista all'allumina per tingere in bruno la lolla e la seta; contiene una sostanza glicoside di un'amarezza forte e franca, la salicina, la quale è un buon tonico ed ha virtù antiperiodica.
I rami vengono utilizzati per cerchi da secchie, per intrecciature di siepi, per ritorte, cesti, ecc.
I ramoscelli tagliati in Agosto e quindi seccati somministrano un buon pasto alle pecore e alle capre.
Gli amenti (gattini) danno miele alle api e mediante la distillazione, una gradita bevanda.
Il seme matura in Luglio; lo si semina sulla superficie del terreno raschiato, misto a sabbia finissima, tenendolo costantemente umettato pei primi 15 giorni; germina dopo 30-40 giorni.
Un decimetro cubico di legno fresco pesa chilogrammi 0,540, secco 0,450.
La forza calorifera del legno ragguagliata su 100 è 48.

NB. Le specie dei Salici sono tanto numerose e variabili che Ciro Pollini ne numera 31 e Bertoloni 23, e nessuno dei diversi autori è d'accordo sul numero e sui caratteri delle medesime, pella circostanza che vi è una serie quasi infinita di salici ibridi o bastardi, prodotti dall'incrociamento di una coll' altra specie; per ciò non nominerò che le specie in questa Provincia maggiormente conosciute.


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Nome Botanico

Salix argentea-Willd. - Salix lanata-Borkh.

Nome Italiano

SALCIO ARGENTINO.

Nome Vernacolo

Svenz mestego.

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Questo salice di mediocre grandezza che cresce nelle valli basse dei monti e specialmente lungo il torrente Maè nel Zoldano sino all'elevatezza dal mare di 900 metri, non viene qui utilizzato che come legna da fuoco.


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Nome Botanico

Salix babylonica-Linn.

Nome Italiano

SALICE PIANGENTE - SALCIO DI BABILONIA.

Nome Vernacolo

Salize piangente.

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Questa pianta, coltivata qui soltanto per ornamento, raggiunge l'altezza di 8 a 10 metri e un diametro alla base di 40 a 60 centimetri e cresce fino all'elevatezza di metri 500 dal mare Adriatico, preferendo un terreno grasso, irriguo e un'esposizione riparata. Si propaga qui mediante talee e giunge al massimo suo sviluppo in 30 a 40 anni, vivendone 100 e più.
Il seme qui non giunge a maturazione.
Il legno d'un colore giallo-rossiccio è abbastanza consistente.


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Nome Botanico

Salix Capraea-Linn. - Salix sphacelata-Smith - Salix tomentosa-Seringe.

Nome Italiano

SALICA - SALCIO CAPRINO.

Nome Vernacolo

Gat - Gatèna - Gatèn - Gàtol - Diès - Mignàgoi - Salèz - Salèza - S-ciolòt - Salèze - Sachèr - Venco.

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Questa pianta, che cresce nelle radure umide dei boschi, nelle siepi dei fondi acquitrinosi e lungo i torrenti, raggiunge l'altezza di 8 a 10 metri e un diametro alla base di 40-50 centimetri, e va fino all'elevatezza dal mare di 1100 metri, preferendo un terreno umido, torboso e un'esposizione settentrionale. Si propaga mediante semina e piantoni e giunge al massimo suo sviluppo in 30 a 40 anni, vivendone 50 a 60.
Il legno bianchiccio e rossastro al midollo, leggero, tenace, di fibra lunga e facile a lavorarsi, è mediocre combustibile, però buono per forni da pane, da calce e pella cottura dei mattoni. Colle stanghe si fanno cesti di diverse maniere e dimensioni, cerchi da botte ed altro, e la pianta si coltiva pel sostegno delle viti.
La scorza serve a diversi lavori d'intreccio, e in Russia e Danimarca pella concia delle pelli da guanti e del bulgaro: serve inoltre per tingere in nero i tessuti di cotone e di canape.
Le foglie e i giovani ramoscelli vengono mangiati molto volentieri dalle capre, dalle pecore e dal cavallo, specialmente d'origine araba.
I fiori sono i primi in primavera a dar alimento alle api.
Il seme matura in Maggio; è da preferirsi però la propagazione mediante piantoni, che riesce a meraviglia, a quella incerta e ritardata della semina.
Il carbone leggero è buono pella fabbricazione della polvere da fuoco.
Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 0,835, secco chilogrammi 0,611.
La forza calorifera ragguagliata su 100, è pel legno 67, pel carbone 73.


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Nome Botanico

Salix cinerea-Linn. - Salix acuminata-Willd.

Nome Italiano

SALCIO ACUMINATO - SALCIO SELVATICO.

Nome Vernacolo

Venz - Venzèr - Venc - Sachèr - Venco - Salèz negro - Sachèr negro.

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Questa pianta fruticosa, che trovasi qui a preferenza lungo i rivi e i fiumi sino a 1000 metri sopra il livello del mare Adriatico, si propaga come gli altri salici.
Il legno tenace, leggero, elastico, bianco al taglio e rossiccio al midollo, è abbastanza buono come legna da fuoco. Le rimesse vengono adoperate anche per graticci. Colla lana degli amenti (gattini) si fabbricano calze, cappelli, stoffe, che si vendono sui mercati della Slesia e della Sassonia.
Le foglie servono di pasto alle capre e alle pecore.
Dai fiori le api ritraggono il miele.


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Nome Botanico

Salix fragilis-Linn.

Nome Italiano

SALCIO FRAGILE - SALCIO GENTILE.

Nome Vernacolo

Salèz da ligadure - Salèz - Venco - Venchèr.

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Questa pianta che cresce nelle vallate pedemontane di questa Provincia e che con le sue rimesse offre l'utilità del Salix viminalis sorpassando per forza calorifera tutti gli altri salici, somministra un buon pasto alle pecore ed anche alle capre con i ramoscelli e con le foglie tagliati agli ultimi d'Agosto. Di più dalla corteccia delle radici si può ottenere un bel colore porporino indelebile.
Il seme matura agli ultimi di Giugno; seminato come quello del Salix alba germina dopo 30 giorni circa.


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Nome Botanico

Salix grandifolia-Seringe.

Nome Italiano

SALCIO A GRANDI FOGLIE.

Nome Vernacolo

Gat.

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Questo Salice, che si trova specialmente nella vallata Agordina, sino all'elevatezza di 700 metri dal mare e che è una varietà del Salix Capraea, per le sue piccole dimensioni non viene qui utilizzato che come legna da fuoco.


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Nome Botanico

Salix Helix-Linn.

Nome Italiano

SALCIO ROSSO - VINCO DA PANIERI.

Nome Vernacolo

Venz ros - Venzèr ros - Venco rosso.

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Questa pianta, che si eleva dal suolo 1-2 metri, cresce specialmente nei siti ghiajosi e freschi lungo i fiumi e torrenti di questa Provincia sino a 800 metri d'altitudine dal mare; giunge al massimo suo sviluppo in 10-15 anni, vivendone 20-25; si propaga mediante semina, trapianto e talee, e serve ai medesimi usi del Salix viminalis per ritorte, intrecciature, ecc.
Da questa pianta Leroux ha ottenuta nell'anno 1830 una sostanza febbrifuga, la salicina, nello stato di purezza.


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Nome Botanico

Salix pentandra-Linn.

Nome Italiano

SALCIO PENTANDRO.

Nome Vernacolo

Sàlez - Salèz - Venco - Venchèr.

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Questo arboscello che cresce nelle vallate settentrionali di questa Provincia, dà i prodotti del Salix trianadra, ad eccezione dei suoi rami, che non sono atti per lavori d'intreccio, e le foglie, che danno una tintura gialla.


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Nome Botanico

Salix riparia-Willd. - Salix incana-Borkh. - Salix angustifolia-Poir.

Nome Italiano

SALCIO RIPAJUOLO - VETRICE BIANCO.

Nome Vernacolo

Salèz - Venzèr - Venz.

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Questa pianta, che raggiunge qui piccole dimensioni, alligna fino all'elevatezza di 1400 metri dal mare Adriatico, lungo le sponde dei torrenti, dei fiumi e nei luoghi sortumosi, giungendo al massimo suo sviluppo in 15 a 18 anni e vivendone 30 a 40. È utilissima per il risaldamento delle sponde dei fiumi e torrenti.
Le rimesse di questa pianta adoperansi per intrecciature come il Salix viminalis, per legacci e, spalmate di vischio, per prender gli uccelli.
Pel seme vedi quanto s'è detto pel Salix fragilis.


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Nome Botanico

Salix silesiaca-Willd. - Salix nigricans-Smith.

Nome Italiano

SALCIO SLESIANO — SALCIO DI MONTE.

Nome Vernacolo

Gat de monte.

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Questa pianta arborescente, che cresce specialmente lungo gli argini del fiume Piave sino all'elevatezza di 300 metri dal mare, non offre qui alcuna utilizzazione speciale.


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Nome Botanico

Salix triandra-Linn.

Nome Italiano

SALCIO TRIANDRO.

Nome Vernacolo

Sàlez - Salèz - Venco - Venchèr.

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Questo arboscello, che cresce nelle vallate umide pedemontane di questa Provincia, somministra virgulti atti per cerchi, ritorte e per confezionare cesti ed altri lavori d'intreccio.
Il legno come combustibile ha poca forza calorifera.
La corteccia contiene del tannino.
Le foglie tanto verdi che secche vengono mangiate dalle pecore e dalle capre.
Colla lana degli amenti mescolata al cotone o alla lana di pecora si possono fabbricare calze, cappelli, stoffe e specialmente ovata pei materassi. Su tale proposito Bechstein insegna che appena succede l'ingiallimento dell'estremità superiore delle capsule, e che queste cominciano ad aprirsi, le si facciano raccogliere in un cesto e le si stendano nello spessore di 8 a 10 centimetri sopra una tela in locale riscaldato. Due o tre giorni basteranno per asciugare la detta lana, la quale per adoperarla altro non occorre che mondarla dalle capsule del seme.
Il seme matura in Settembre e caduto naturalmente in terra germina dopo 8 mesi.


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Nome Botanico

Salix viminalis-Linn.

Nome Italiano

VETRICE - VINCO - SALCIO DA VINCHI - SALCIO VIMINALE.

Nome Vernacolo

Salezzòla - Venchèr - Saliz da zesti - Venzèr - Venz - Svenz - Venco.

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Questa pianta, che si trova specialmente lungo il fiume Piave e nelle situazioni basse delle vallate della Provincia sino all'elevatezza di 1000 metri dal mare e che raggiunge piccole dimensioni, preferisce un terreno bagnato dall'acque. Si propaga mediante semina, piantoncini e talee e giunge al massimo suo sviluppo in 10 a 15 anni, vivendone 25 a 30.
Il legno leggero, tenace, a fibra greggia e lunga, d'un colore bianco al taglio, è un mediocre combustibile.
I rami si prestano per ritorte, per cesti e per ogn'altro genere d'intessiture, e in tale proposito il Siemoni narra, nel suo pregiato Manuale d'Arte Forestale, che nelle sole vallate di Vernis in Francia, essa pianta fornisce il lavoro a non meno di 3000 famiglie, le quali fabbricano annualmente per oltre franchi 2,500,000 di oggetti diversi, che sono poi per circa due terzi tradotti in Inghilterra e in America.
Le foglie vengono mangiate dalle capre e dalle pecore, e il signor Gonin consiglia di aggiungerle in tutti i foraggi d'inverno destinati alle bestie da lana, per proteggerle così dalla cachessia acquosa che spesso in codesta stagione le decima. Anche le buccie servono all'uopo.
I fiori servono di nutrimento alle api.
Il seme matura in Giugno, e la semina come quella del Salix capraea.


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Nome Botanico

Salix vitellina-Linn.

Nome Italiano

SALCIO GIALLO - VETRICE GIALLO - SALCIO DA LEGARE.

Nome Vernacolo

Zalèz dal - Salèz zal - Salèz dal - Zalèz zal - Sachèr dal - Stropa.

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Questa pianta raggiunge qui l'altezza di 8-10 metri e un diametro alla base di centimetri 30 a 40, e cresce fino all'elevatezza di metri 800 dal mare, preferendo un terreno umido. Si propaga mediante piantoncini e barbatelle e giunge al massimo suo sviluppo in 30 a 33 anni, vivendone 70 ad 80.
Il legno di un colore bianco al taglio, leggero, solido, tenace, a fibra fina e corta ed elastico, come legna da fuoco ha poco valore, ma si presta assai per legami; e le rimesse di questa pianta servono per cerchi da mastelli, per ceste, corbe ed altri simili oggetti.
Le foglie vengono mangiate dai bovini e dai pecorini.
Le api succhiano dai fiori il nettare.
Cogli amenti (gattini) si fabbricano calze, cappelli, stoffe e specialmente ovate per materassi e vestiti, delle quali sui mercati della Slesia e della Sassonia si fa un abbondante commercio.
Pel seme vedi quante s'è detto pel Salix alba.


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Nome Botanico

Salvia officinalis-Linn.

Nome Italiano

SALVIA - SALVIA OFFICINALE.

Nome Vernacolo

Salvia - Salvia da osei.

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Questa frutice alto 30 a 40 centimetri viene coltivato negli orti sino all'elevatezza di 1200 metri dal mare per il sapore aromatico delle sue foglie e perciò adoperato nelle cucine e specialmente negli arrosti d'uccelli. Ha proprietà medicinali. Ricavasene un olio essenziale; con acqua e vino è una bibita rinforzante; cotto, da, un'acqua per gargarismi nelle infiammazioni, ecc. Le foglie si adoperano a pulire i denti e come rinforzativo delle gengive. Questa pianta contiene molto tannino; le pecore che la mangiano danno un latte eccellente.
Il nome di questa pianta, coltivata nei giardini da tempi immemorabili deriva dal vocabolo latino salvus (sano, salvo) o salvare (salvare) in causa delle numerose virtù medicinali che gli antichi attribuivano a questo genere.
Il seme matura parte in Settembre, parte in Ottobre e persino in Novembre; lo si semina in primavera leggermente coperto di terra tenendolo umettato; germina dopo 30-40 giorni.


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Nome Botanico

Sambucus nigra-Linn.

Nome Italiano

SAMBUCO - SAMBUCO ARBOREO - SAMBUCO NERO - ZAMBUCO - SAMBUCO NOSTRALE.

Nome Vernacolo

Sambùc - Sambùgo - Sambughèr - Sambuchèr - Sabuchèr - Sambùc mestego - Sambuèr.

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Chi vuole che Sambucus derivi da sambuca istrumento musicale degli antichi Greci, che si fabbricava con questo legno, e chi da una parola araba che significa purgare.
Questa pianta, che si trova in tutta questa Provincia sino all'elevatezza dal mare di 1200 metri, raggiunge l'altezza da 5 a 8 metri, ed un diametro alla base di 20 a 30 centimetri, preferendo un terreno sostanzioso e umido e un'esposizione riparata. Si propaga mediante semina, barbatelle e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in anni 50 a 60, vivendone 80.
Il legno tenace, duro, di fibra fina e corta, di midollo grosso e di color giallognolo, oltre che come legna da fuoco, si presta ancora, quando è grosso, secco e stagionato, per lavori da stipettaio, da tornitore e da meccanico in oggetti minuti, quali sarebbero regoli, seste, rocchetti, scatole, pettini ed altro. La seconda scorza verde o invoglio erbaceo può servire a tingere in giallo le pelli; è molto amara, nauseante ed ha azione emetico-purgativa.
Il midollo è adoperato negli elettrometri e si fanno fiori artificiali, giocatoli, spolverizzi pei disegnatori, ecc.
Le foglie danno una decozione atta a distruggere gl' insetti che danneggiano le pianticelle ne' semenzai.
Coi fiori freschi si preparano tortelli buonissimi a mangiarsi, ed in alcuni luoghi entrano nella fabbricazione del sidro e servono a dare al vino bianco un gusto muschiato. Contengono un olio volatile odoroso, alcuni sali, del solfato ecc. e costituiscono un rimedio diaforetico molto usato.


Le bacche spremute danno un sciroppo (mosto dei Cadorini), che cotto e inzuccherato viene mangiato da quei montanari. Da esse si traggono ancora dell'acquavite e dell'aceto fortissimo; servono a colorire il vino. Il succo di queste piante contiene acido malico, citrico e pectina ed è lassativo.
Dalle sementi si può estrarre un olio buono per ingrassare le ruote.
Il seme matura in Agosto e Settembre; consegnato alla terra in autunno germina nella prossima primavera.
Peso: un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,741.


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Nome Botanico

Sambucus racemosa-Linn. - Sambucus racemosa rubra-Segu.

Nome Italiano

SAMBUCO CORALLINO - SAMBUCO RACEMOSO - SAMBUCO ROSSO - SAMBUCO DI MONTAGNA.

Nome Vernacolo

Sambùc ros - Sambùc montan - Sambùc salvarech - Sambughèr mat - Sambùc sordin - Sambùc sorz - Sambùc sordo - Sambùc.

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Questa pianta, sparsa qui nelle siepi e nei boschi sino a 1200 metri sopra il livello del mare, raggiunge l'altezza di 3 a 5 metri. Preferisce un terreno sassoso e asciutto e un'esposizione assolata. Si propaga mediante semina, piantagione e barbatelle e giunge al massimo suo sviluppo in 15 a 20 anni, vivendone 30 a 40.
Il legno di colore giallognolo, tenace, duro, pesante, a fibra corta, come combustibile è poco buono, ma quando si sia fatto abbastanza grosso, secco e stagionato, può servire allo stipettaio, al tornitore
e al meccanico in lavori minuti.
Le foglie, che sono pasto gradito pei bestiami, vengono ancora adoperate nella formazione di certe tinture da tessuti.
Le bacche torchiate danno un olio da lume e servono a pulire gli utensili di rame. - Dicesi, che in Turchia si prepari col loro succo dell'aceto.
Il seme matura in Luglio ed Agosto; seminato in autunno germina nella prossima primavera.
Il peso specifico del legno secco è di 0,645.


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Nome Botanico

Solanum Dulcamara-Linn.

Nome Italiano

DULCAMARA.

Nome Vernacolo

Ducamara - Lucamara - Zucamara.

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Questo suffrutice che si trova nelle radure dei boschi sino all'elevatezza di 1200 metri dal mare, non interessa che come medicinale, inquantochè i suoi cauli, detti impropriamente stipiti, contengono un principio glicoside amaro-dolce, la dulcamarina, e un alcaloide debolmente amaro, cristallizzabile, la solanina, che loro comunica qualità narcotiche, se presi in natura. I preparati di Dolcamara sono diaforetici, diuretici e depurativi abbastanza usitati. Il nome di Solanum, secondo Miller, Boëhmer ed altri deriva dal latino solari (consolare), allusione alle proprietà calmanti attribuite ad alcune sue specie.
Il seme matura in Settembre ed Ottobre; seminato in Aprile in terreno umido germina dopo 20-30 giorni; si ottiene meglio e più sollecita la propagazione mediante barbatelle, talee e margotte.


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Nome Botanico

Sophora japonica-Linn. - Styphnolobium japonicum-Schott.

Nome Italiano

SOFORA DEL GIAPPONE.

Nome Vernacolo

Sofora.

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Questa pianta, coltivata per solo ornamento nei giardini delle vallate Bellunese e Feltrina, sino all'elevatezza di 400 metri dal mare, è originaria della China e del Giappone e fu portata a Parigi nell'anno 1747 dal R. P. d'Incarville.
Il suo legno giallognolo, durissimo, può servire nei lavori di tornio.
Le foglie, la scorza e il legno sono purgative ed hanno la proprietà di tingere in giallo, come i fiori cotti con allume, le stoffe di lana e seriche.
Dai frutti si ottiene un olio da lume.


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Nome Botanico

Sorbus acuparia-Linn. - Mespilus acuparia-Allion e Scop. - Sorbus sylvestris-Matt. - Pyrus acuparia-Borkh, Smith e Gaertn. - Acuparia sylvestris-Med.

Nome Italiano

SORBO DEGLI UCCELLATORI - SORBO SELVATICO.

Nome Vernacolo

Melèster - Melèstra - Melèstrer - Melestre - Melèstrego - Menèstrego - Melèstro - Molèrzen - Stombolèi - Pomela da tordi.

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Il nome di Sorbus deriva dalle parole celtiche sor (aspro), mel (pomo), per l'asprezza del frutto di questa pianta.
Questa pianta, che cresce specialmente nella parte più settentrionale ed elevata della Provincia, raggiunge l'altezza di 6 a 8 metri e un diametro alla base di 20 a 30 centimetri e cresce fino all'elevatezza dal mare di 1800 metri, preferendo un terreno fertile, calcareo e un'esposizione piuttosto ombreggiata. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 60 ad 80 anni, vivendone 100 a 120. Nei giardini è un bellissimo ornamento coi suoi frutti d'un rosso vivissimo.
Il legno è di colore bianchiccio, duro, tenace e a fibra fina; mercè queste sue qualità viene adoperato nei meccanismi per viti da strettoj, cilindri ed altri simili attrezzi che dimandino robustezza. È abbastanza buon combustibile e il carradore lo adopera nelle ruote per chiavarde.
La corteccia contiene del tannino e tinge in nero.
Le foglie servono a pascere capre e pecore.
Dai fiori le api succhiano l'umore mieloso.
I frutti servono nelle uccellande per chiamar gli uccelli al laccio, per pasto del bestiame e per farne acquavite mediante la distillazione; Gleditsch si è servito dei frutti che non erano perfettamente maturi anche nella concia delle pelli.
Il seme matura in Settembre e la semina si fa in autunno o in primavera, coprendolo 7-8 millim. con terra; quello dell'autunno germina nel prossimo Maggio e quello di primavera in capo a 40 giorni circa.
Carbone - Da un metro cubico di legna ottengonsi 0,266 metri cubici di carbone.
Il peso d'un decimetro cubico di legno fresco è di chilogrammi 1,488, secco di chilogrammi 0,880.
La forza calorifera ragguagliata su 100, è pel legno 74, pel carbone 71.


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Nome Botanico

Sorbus domestica-Linn. - Malus sorbus-Borkh. - Mespilus domestica-Allion. - Pyrus domestica-Smith.

Nome Italiano

SORBO DOMESTICO.

Nome Vernacolo

Sorbolèr.

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Questa pianta, che si trova in piccolo numero nei fondi a coltura agraria della vallata Feltrina, che non sorpassano l'elevatezza di 350 metri dal mare, ama un terreno sostanzioso, che non sia umido. Si propaga per seme e polloni, giunge al massimo suo sviluppo in 60 a 70 anni, vivendone 100 e più, e il suo fusto arriva all'altezza di 5 a 6 metri con un diametro alla base di 20 a 30 centimetri.
Il legno di fibra fina, duro, pesante, giallognolo in pianta giovane, rossiccio in pianta vecchia, e bruno nero al midollo, è suscettivo di bella pulitura e può servire al meccanico ed allo stipettaio; buon combustibile, dà anche buon carbone.
Dei ramicelli in alcuni paesi si servono i tintori per dare alle stoffe un colore nero solido.
La scorza contiene del tannino.
Le foglie vengono mangiate dalle pecore e dalle capre.
I fiori danno miele alle api.
I frutti rammolliti sono buoni a mangiarsi e somministrano aceto, acquavite e una specie di sidro.
Per il seme vedi quanto s'è detto circa al Sorbus aucuparia, colla differenza che le ajuole seminate di questo Sorbo vogliono essere di quando in quando inaffiate.
Un decimetro cubico di legno secco pesa chilogrammi 0,785 e verde chilogrammi 1,016.


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Nome Botanico

Sorbus hybrida-Linn. - Pyrus hybrida-Dur. - Azarolus primatifolia-Borkh.

Nome Italiano

SORBO IBRIDO.

Nome Vernacolo

Melèstre - Melèster - Sòrbol - Zirpolèr - Zirbolèr - Zerpinèr.

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Questa pianta, piuttosto rara su questi monti, raggiunge l'altezza di 4 a 5 metri, con un diametro alla base di 15 a 20 centimetri e cresce fino all'elevatezza di 1200 metri dal mare, preferendo un terreno calcareo basaltico e un'esposizione assolata. Si propaga mediante semina e piantagione, e giunge al massimo suo sviluppo in 50 a 60 anni, vivendone 100.
Il legno d'un colore giallognolo, tenace, duro, a fibra fina, serve come quello del Sorbus acuparia.
Le foglie servono a pascere pecore e capre.
I fiori somministrano alimento copioso alle api.
Mediante la distillazione, dai frutti s'estrae una mediocre acquavite.
Pel seme vedi quanto s'è detto pel Sorbus acuparia.
Il peso e la forza calorifera sono eguali a quelli del Sorbo degli uccellatori.


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Nome Botanico

Spartium radiatum-Linn.- Genista radiata-Scop.

Nome Italiano

GINESTRA RAGGIATA.

Nome Vernacolo

Camorzìne.

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Il nome di Spartium deriva dal vocabolo greco sparton (legame, corda), allusivo alla specie atta a fare delle corde.
Quest'arboscello cresce ad un'elevatezza che sta fra i 1000 ai 1500 metri dal mare, e più che sia nelle radure dei boschi del Cadore, dell'Agordino e del Longaronese. Si propaga mediante semina e rimessiticci e giunge al massimo suo sviluppo in 10 a 12 anni, vivendone 20 a 25. Viene utilizzato per combustibile e per strame dai pastori, in mancanza d'altro.


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Nome Botanico

Spiraea decumbens-Koch.

Nome Italiano

SPIREA DECUMBENTE.

Nome Vernacolo

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Il nome di Spirea deriva dal greco speiraia, allusione ad un arboscello flessibile, coi rami del quale si fanno corone e ghirlande.
Questo suffrutice che si trova nelle vallate del Cadore, della Feltrina e dell'Agordino, specialmente nella valle di Taibon, cresce fino all'elevatezza di 1200 metri dal mare. Non offre alcuna utilità, e viene qui accennato perchè legnoso.


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Nome Botanico

Staphylea pinnata-Linn. - Staphylodendron pinnatum-Scop.

Nome Italiano

PISTACCHO FALSO.

Nome Vernacolo

Pianta da corone.

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Il nome di Staphylea deriva dal greco staphylê (grappolo) per la disposizione dei frutti.
Questo arboscello, che cresce nella vallata Feltrina e precisamente nei versanti meriggiani delle località Bellumat, Sanzan e Castelnovo, sino all'elevatezza dal mare di 300 metri, raggiunge l'altezza di 2 a 3 metri con un diametro alla base di 8 a 10 centimetri. Si propaga mediante seme e raggiunge il massimo suo accrescimento in 10 a 15 anni.
Il legno giunto alle massime dimensioni, lo adopera il tornitore ed è abbastanza buon combustibile.
Le foglie vengono mangiate dalle capre e dalle pecore.
I fiori non del tutto sbocciati, posti in salamoia e poi nell'aceto, in qualche paese si sostituiscono ai capperi.
I frutti (noccioli), li dicono buoni a mangiarsi, di proprietà inebbrianti ed atti a somministrare un certo olio. Gli abitanti di Sanzan nel Comune di Feltre non li adoperano che per far corone da rosari. Il Siemoni narra che in Germania li gettano ai pesci, i quali, dopo averne mangiato, tengono a fior d'acqua e si lasciano prendere facilmente.
Il seme matura in Settembre ed in Ottobre è seminato in terreno mediocremente umido e coperto per 2-3 centimetri, germina dopo un anno circa.


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Nome Botanico

Syringa vulgaris-Linn.

Nome Italiano

SICCOMORO - SIRINGA - SERENELLA.

Nome Vernacolo

Secamoro.

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Il nome di Syringa è quello d'una ninfa d'Arcadia, la quale perseguitata dal dio Pane rifugiossi in un fiume, ove fu trasformata in una canna, di cui Pane fece il primo flauto; ritiensi che a questa pianta sia stato dato un tal nome pel suo legno midolloso e facile ad esser vuotato. Questa pianta, apportata da Costantinopoli nell'anno 1562 (come il Mattioli ricorda nel 1565), si trova qui coltivata sino da molti anni ed è sparsa nelle siepi e sui cigli delle strade sino all'elevatezza dal mare di 1000 metri, p. e. a Pieve di Cadore; raggiunge l'altezza persino di 2 a 3 metri e un diametro alla base di 5 a 10 centimetri; preferisce un terreno calcareo argilloso e un'esposizione meriggiana. Si propaga mediante semina e piantagione e giunge al massimo suo sviluppo in 20 a 25 anni, vivendone 40 a 50.
Il legno d'un colore giallognolo a strati castani e rossicci, duro, a fibra corta è reputato incorruttibile, poichè in quei luoghi dove il suo accrescimento è maggiore di molto più che qui da noi, i feretri di tal legno nei quali sono racchiuse le mummie più antiche sono perfettamente conservati. I Turchi ritraggono da questa pianta canne da pipa. Le raschiature di esso legno poste nella biancheria danno a questa un grato odore.


Frutto - Le caselle sono amarissime per il principio neutro cristallizzabile, la siringina, che contengono, e quindi reputate toniche e antiperiodiche.
Le foglie amare non vengono tocche nè dagli animali erbivori, nè dagli insetti, se non è in alcuna località dalle cantaridi.
Un decimetro cubico di legno verde pesa chilogrammi 0,981, secco chilogrammi 0,846.


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